Colorobbia e il restauro dei dieci putti robbiani

Lo scorso 23 giugno, giornata inaugurale del nuovo Museo degli Innocenti di Firenze, sono stati mostrati per la prima volta al pubblico i 10 putti in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, oggetto di un importante lavoro di restauro ora concluso.

Simbolo dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze - decorano la facciata del Brunelleschi dal 1487 - i putti potranno essere ammirati da distanza ravvicinata fino al prossimo autunno, dopodiché verranno ricollocati nella facciata dell’edificio.

Dei 10 capolavori robbiani, Colorobbia ha finanziato l'intero restauro del putto in fasce n. 3 aderendo alla campagna di fundraising “Adotta un’opera d’Arte”, iniziativa che ha consentito all’Istituto degli Innocenti di restaurare 26 opere grazie al sostegno di privati cittadini, enti, fondazioni e istituti.

Il prezioso manufatto è stato restaurato ad opera dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Fin dalla sua nascita, il Colorificio Ceramico Della Robbia, rinominato a breve Colorobbia, porta volutamente inscritto nel proprio nome il legame con i Della Robbia. I Bitossi infatti vollero rendere omaggio alla prestigiosa famiglia fiorentina e alla sua maestria nell’arte della ceramica invetriata quale esempio di perfezione, simbolo del primato di innovazione estetica e tecnologica in ceramica. Al tempo stesso questa scelta fu ritenuta di buon auspicio per la nuova attività di produttore di smalti, colori, fritte e cristalline destinati alle manifatture ceramiche e successivamente all’industria ceramica.

Già dalla sua costituzione, al nome Colorobbia venne affiancata l’immagine, più o meno stilizzata e liberamente interpretata, di uno dei putti di Andrea della Robbia, il n. 3, che in Colorobbia ha ormai trovato la sua famiglia adottiva.

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