L'industria delle costruzioni in Nord Africa

A quattro anni dall'inizio della Primavera Araba, l'area del Maghreb è ancora percorsa da tensioni politiche. Se lo scenario più grave è sicuramente in Libia, in altre zone la situazione va lentamente stabilizzandosi.

Secondo un recente rapporto della Banca Mondiale, le economie dei Paesi dell'Area Mena (Medio Oriente e Nord Africa) si sono avviate verso la ripresa economica, chiudendo il 2014 con un +1,2% e con previsioni di ulteriore consolidamento nel 2015 a +2,5%, grazie all'aumento dell'attività manifatturiera e dell'export e al maggior livello di fiducia di famiglie e imprese.

In questo scenario, le previsioni più rosee riguardano il Marocco che nel 2015 dovrebbe crescere del 4,6%, il dato più alto tra i Paesi maghrebini, seguito da Egitto (+3,6%), Algeria (+3,3%) e Tunisia (+2,7%), mentre la crescita prevista in Libia (+4,3%) arriverebbe dopo il pesante crollo dell'economia nel biennio 2013-2014 (rispettivamente -13,7% e -21,8%).

Sebbene con notevoli differenze da Paese a Paese, anche l'andamento del settore delle costruzioni pare incoraggiante, spinto soprattutto da investimenti per l'ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture (strade, porti e aeroporti, fino al progetto di raddoppio del Canale di Suez in Egitto), volte a favorire il rilancio degli scambi commerciali.

Molto importanti anche i programmi governativi di social housing che mirano a colmare il fabbisogno di alloggi per le fasce meno abbienti della popolazione, così come le opere di creazione di poli turistici, culturali e commerciali per il rilancio del turismo.

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