Ceramiche Mariner presenta la sua Smart Factory 4.0

Inaugurato il 16 marzo, il nuovo stabilimento Mariner spicca tra i più recenti progetti industriali del distretto ceramico italiano.

Lo scorso 16 marzo è stata inaugurata la nuova fabbrica di Ceramiche Mariner a Roteglia di Castellarano (Reggio Emilia), uno dei più interessanti progetti industriali condotti negli ultimi anni nel distretto ceramico italiano. Con un investimento di 55 milioni di euro, i titolari Arnaldo e Giulia Catti hanno dato vita ad uno stabilimento tecnologicamente all’avanguardia, trasformando la loro società commerciale in un’azienda che produrrà 5 milioni mq/anno di piastrelle in gres porcellanato smaltato da pavimento e rivestimento.

Lo stabilimento, in funzione da gennaio, è una vera fabbrica 4.0, digitalizzata e completamente interconnessa grazie a piattaforma software Prime di System Ceramics, che, in tempo reale, consente di avere, su ogni PC collegato in rete, un controllo dettagliato e visivo, in 3D, dell’intero processo produttivo, dall’arrivo delle materie prime al versato a magazzino. Tutti i reparti e gli impianti sono connessi e condividono i dati di produzione, che Prime rielabora fornendo informazioni sui consumi di materie prime, materiali ed energie, costi di produzione, avanzamento della produzione dei singoli lotti e giacenze di magazzino.

Le tecnologie adottate sono le più innovative, sia in termini di efficienza produttiva che di sostenibilità ambientale e risparmio energetico.

I reparti dosaggio materie prime, macinazione impasto, atomizzazione, pressatura e cottura sono stati progettati con tecnologie Sacmi, che ha fornito l’atomizzatore da oltre 25 tonnellate/ora, un mulino modulare continuo di grossa taglia per la macinazione dell’impasto, 7 mulini discontinui per la macinazione degli smalti, 4 presse PH7500, 3 essiccatoi orizzontali e due forni di ultimissima generazione.

Le presse sono alimentate da torri tecnologiche per il trattamento di polveri atomizzate di LB, dotate anche di sistemi per la colorazione a secco, mentre le linee di smaltatura sono equipaggiate con macchine TG Mac e con le Rotocolor di System Ceramics, che ha fornito anche le stampanti digitali Creadigit, le automazioni per il carico/scarico, gli AGV e le linee di scelta Multiflex.

Una scelta di sostenibilità ambientale è stata fatta sia per il reparto di rettifica, dotato di due linee di squadratura a secco Top Squadra Dry di BMR, che per l’impianto di cogenerazione con turbine a gas: fornito da Cefla, produce 4,5 MW di energia elettrica, garantendo l’autosufficienza energetica.

Grazie all’aumento delle vendite a mercato e alla nuova quota di produzione in conto terzi, Mariner conta di chiudere il 2019 con un giro d’affari di 45 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 27 milioni del 2018.

Leggi l’intervista a Giulia Catti pubblicata su Ceramic World Review 131/2019.

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