Costruzioni in Iran: i nuovi scenari

La ripresa di normali relazioni con l’Iran, a seguito dell’accordo denominato Implementation Day e della conseguente revoca di gran parte delle sanzioni economiche e finanziarie nei confronti del Paese, ha aperto interessanti opportunità di scambi commerciali.

Tra i comparti che sosterranno l’economia di Tehran, vi è anche il settore delle costruzioni, che si stima abbia chiuso il 2016 con un fatturato di 154 miliardi di dollari e che è previsto crescere nei prossimi 4 anni ad un tasso annuale composto (CAGR) del 6,1%, raggiungendo i 196 miliardi nel 2020.

Uno scenario di netto miglioramento, quindi, per un settore che, fonte Banca Centrale dell’Iran, era cresciuto ad un CAGR del 3% nel triennio precedente 2013-15; nell’anno fiscale 2014/15 si era registrato, fra l’altro, il crollo dei permessi di costruzione rilasciati nelle aree urbane (-32% sull’anno precedente).

Ora, lo sviluppo del settore è guidato principalmente proprio dal segmento residenziale che da solo rappresenta il 45% del mercato. Il grave deficit abitativo, infatti, ha spinto la domanda a 1,5 milioni di case all’anno, ma il Paese è in grado di fornirne solo 700.000 unità. La crescita è attesa non solo nel segmento del residenziale nuovo, ma anche nella ristrutturazione di edifici esistenti soprattutto in chiave antisismica, una necessità che riguarda circa il 50% del parco immobili complessivo.

Le infrastrutture, tra le priorità dell’agenda governativa, giocheranno un ruolo fondamentale nell’attrarre investimenti esteri verso il Paese. L’Iran sta infatti progettando di raddoppiare la rete ferroviaria (dai 13 mila km attuali a oltre 25 mila km entro il 2025), oltre alla costruzione di dighe, gallerie e nuovi collegamenti stradali in tutto il Paese (745 km di superstrade, 5.626 km di autostrade e 2.970 km di strade).

Il mercato immobiliare a Teheran

Il recente rapporto "Trends in Tehran Housing Market" della Banca Centrale dell’Iran riporta che in ottobre la compravendita di case a Teheran ha raggiunto le 12.400 unità, segnando una crescita del 21% su settembre 2016 e del 4,1% su base annua.

Parallelamente, i prezzi degli immobili sono cresciuti dello 0,1% rispetto a settembre e del 7,3% su ottobre 2015. Il prezzo medio delle unità residenziali nella capitale si è attestato sui 1.375 dollari al mq (44,1 milioni di rials al mq), con una forbice, ovviamente, tra i quartieri più popolari, a sud-ovest della città (667 dollari/mq), e quelli più ricchi del distretto 5 a nord-ovest, il più attivo negli acquisti a ottobre.

Anche se il mercato immobiliare non sta ancora mostrando segni decisivi di ripresa, gli esperti sostengono che il settore si trovi in una fase di pre-boom.

Le case di recente costruzione (meno di cinque anni) hanno rappresentato il 52% delle compravendite totali a Tehran, in calo però del 3,5% rispetto a ottobre 2015. Al contrario, sono cresciute (+20% su base annua) quelle per abitazioni con 16-20 anni di età che hanno inciso per l’8,5%. La maggior parte delle transazioni (53,4%) hanno riguardato abitazioni fino a 80 mq e circa il 38% rientra nella fascia di prezzo tra i 31.000 e i 78.000 dollari.

L’impatto positivo sul mercato immobiliare è da attribuire principalmente al taglio dei tassi sui mutui effettuato da Bank Maskan, ribassati al 9,5% (8% per le unità abitative situate in aree urbane depresse), che ha aumentato il potere d’acquisto della popolazione.

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