USA: primi segni di rallentamento nell'edilizia residenziale

Un milione e 264mila i nuovi cantieri residenziali in Usa nel 2018, ma per il 2019 è atteso un rallentamento del trend di crescita ininterrotto dal 2010.

Nel 2018 l’economia statunitense ha conosciuto il suo nono anno di espansione, con il PIL cresciuto per 18 trimestri consecutivi (+3,4% nel terzo trimestre 2018 sul trimestre precedente). Uno scenario positivo che ha accompagnato la ripresa del settore delle costruzioni, dove gli investimenti nei segmenti dell’edilizia residenziale e non residenziale pubblica e privata hanno raggiunto il livello record di 1.303 miliardi di dollari (contro i 1.230 miliardi del 2017), in crescita per il settimo anno.

Nel segmento dell’edilizia residenziale, il numero di nuovi cantieri, in rialzo costante dal 2010, ha raggiunto quota 1,3 milioni di unità abitative (+5,1% sul 2017) segnando il nuovo livello record dal 2007. Ciò nonostante, tale cifra resta ancora lontana dai livelli pre-recessione, nonché dal picco di quasi 2,1 milioni di nuove case toccato nel 2005. Inoltre, i primi segni di rallentamento sono visibili: secondo la National Association of Home Builders (NAHB), il 2019 registrerà un andamento piuttosto piatto, con l’apertura di 1,27 milioni di nuovi cantieri residenziali, prima di tornare a salire a 1,31 milioni nel 2020. 

Le vendite di nuove abitazioni monofamiliari hanno raggiunto il livello più alto dell’ultimo decennio, con una stima di 628.000 unità (+2,4% sul 2017). Nonostante l’incremento costante degli ultimi sette anni abbia fatto più che raddoppiare le compravendite rispetto al 2011, tale volume, tuttavia, resta ancora meno della metà rispetto al record storico di 1,28 milioni di unità toccato nel 2005.

In contrazione, invece, il mercato dell’usato: secondo la National Association of Realtors, le vendite di abitazioni esistenti sono scese a 4,74 milioni di unità (-3,1% sul 2017 e primo calo dal 2014).

Al rallentamento del mercato immobiliare stanno contribuendo vari fattori, tra cui la minore offerta e il conseguente aumento dei prezzi delle case, il peggioramento delle condizioni creditizie, nonché il rialzo dei tassi di interesse sui mutui: i mutui trentennali a tasso fisso sono saliti dal 3,99% del 2017 al 4,54% del 2018, il livello più alto dal 2010.

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